Alfa Romeo Quadrifoglio Verde

Alfa Romeo: 90 anni di Quadrifoglio Verde

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Alfa Romeo Quadrifoglio Verde

Quadrifoglio Verde è sinonimo di velocità prestazioni sportività per tutti gli alfisti e non solo. Questo leggendario simbolo compie 90 anni, 90 anni di presenza sulle auto più performanti Alfa Romeo.

L’origine di questo simbolo si perde nella leggenda ma è interessante notare la sua corrispondenza con la bandiera che, durante la Grande Guerra, distingueva gli aerei della “X Squadriglia da bombardamento Caproni”. Al giorno d’oggi, il Quadrifoglio fa parte dello stemma dell’Aeronautica Italiana e rimane, allo stesso tempo, il simbolo della filosofia Alfa Romeo che si basa sulla costante ricerca dell’eccellenza applicata alle competizioni e trasferita poi in toto sulle vetture di produzione.

La prima Alfa ad “indossare” il Quadrifoglio fu la RL’ di Ugo Sivocci che vinse la XIV edizione della Targa Florio del 1923 e da allora tutte le vetture da competizione della casa lo avevano.

È il ‘Quadrifoglio Verde’ a risaltare sul rosso scuro della “P2” di Brilli Peri quando nel 1925, a Monza, trionfa nel primo “Campionato Mondiale di corse automobilistiche”, il primo dei cinque Titoli Mondiali vinti dall’Alfa Romeo. Alla fine degli anni Venti è sempre il ‘Quadrifoglio Verde’ a distinguere in corsa le Alfa Romeo della casa madre dalle Alfa Romeo gestite dalla “Scuderia Ferrari”, che aveva come emblema il cavallino rampante.

Nel 1950 e nel 1951, Giuseppe “Nino” Farina e Juan Manuel Fangio portano le Alfa Romeo 158 e 159, le celebri “Alfetta”, al successo nei primi due Campionati Mondiali di Formula 1. Negli anni Sessanta, poi, il ‘Quadrifoglio Verde’ caratterizza la versione “ready-to-race” della “Giulia”, la “TI Super”, per poi affiancarsi al triangolo azzurro dell’Autodelta per diversi decenni: dalla “GTA” alla “33” fino ai due Campionati Mondiali della “33 TT 12” (1975) e della “33 SC 12” (1977). L’attività agonistica dell’Alfa Romeo continua negli anni Ottanta quando: dopo il rientro in F.1 nel 1980, si ripetono i successi nelle corse per vetture turismo (“GTV 6 2.5”), fino al clamoroso trionfo nel “DTM” (“Deutsche Tourenwagen Mesterschaft”) con la “155 V6 Ti” nel 1993 e la lunghissima serie di vittorie della “156 Superturismo” (1998-2004).

Il Quadrifoglio Verde non è stato presente solo sulle Alfa Romeo da competizione, anche le vetture più performanti della casa si fregiavano e si fregiano tutt’ora di questo simbolo. Si tratta di modelli particolarmente performanti realizzati tra gli anni 60 agli anni 80. Alcuni recano il simbolo sulla carrozzeria, senza apparire nella denominazione ufficiale – “Giulia TI Super”, “Giulia Sprint GT Veloce”, “1750 GT Veloce” – che in realtà è dorato – “Alfasud Sprint” – altri invece, dagli anni Ottanta in avanti, portano il ‘Quadrifoglio Verde’ nella loro denominazione ufficiale, come l'”Alfasud ti Quadrifoglio Verde”, la “Sprint Quadrifoglio Verde”, le diverse versioni della “33 Quadrifoglio Verde”, la “75 Quadrifoglio Verde” anche con la sua declinazione USA, la Spider 2.0 “Quadrifoglio Verde”, la “164 Quadrifoglio Verde”, la “145 Quadrifoglio Verde”.

Oggi sia Giulietta che MiTo hanno una versione Quadrifoglio Verde: Giulietta Quadrifogli Verde monta un motore da 235 cavalli e 340 Nm di coppia; la MiTo Quadrifoglio Verde il 1.4 MultiAir Turbo da 170 CV.

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