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Ducati WDW 2014: marea rossa in Romagna

in Ducati/Moto/Saloni e Manifestazioni/Storie di Passione
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WDW 2014 – Abbiamo ancora nelle orecchie il suono dei bicilindrici Bolognesi che ruggiscono, e negli occhi i mille sorrisi di gente proveniente da ogni parte del mondo. E’ appena terminato il WDW e noi di Cavalli vapore siamo stati lì nella giornata clou di sabato per vivere in prima persona l’edizione di quest’anno della grande manifestazione Ducati.

Il WDW ha un programma di numerosi eventi in scaletta (compresi vari test ride e sessioni in pista) che si susseguono nell’arco dei tre giorni e stand a tema “fissi”: Monster world, Ducati International , Scrabler, Superbike celebration, ecc..

Appena arrivati tra la marea rossa di Ducati parcheggiate nel circuito, gironzoliamo per ore tra i vari stand “fissi” presenti. Particolarmente frequentati gli stand international con i vari club provenienti da varie nazioni del mondo, pensate che ben il 40% delle affluenze proviene dall’estero: sono presenti ducatisti di nazioni quali USA, Australia, Russia, India, ma anche Brasile, Cina, Malesia, o addirittura Gabon, Islanda e Nepal.

Altro stand con grandissima affluenza è quello dedicato alla Scrambler, allestito quasi come uno stabilimento balneare con calcetto, ping pong e musica dal vivo, tutto in stile 60’. Qui in un container giallo viene mostrata in anteprima (esclusiva per i visitatori del WDW) la nuova Scrambler . Non si può quindi ancora, fare foto da mostrare al pubblico.

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Dopo una paziente coda (4.000 visitatori nel totale dei tre giorni sono entrati in quel container…) la vediamo; possiamo dirvi che la moto ha stile, ci ricorda il restyling maggiolino di Volkswagen (il secondo, quello più riuscito) o il restyling della fiat 500: le ruote sono a razze sottilissime, e i fari a led con tecnologia Audi, il corpo moto “low” con un bicilindrico ad L di 800 cc e forme di serbatoio, sella e manubrio riprendono la mitica Scrambler dei tempi passati.

Noi siamo nostalgici e preferivamo delle ruote a raggi, fari meno Hi-tech e un bel Mono ma in Ducati ci tengono a sottolineare che hanno pensato la moto come se non avessero mai smesso di fare la Scrambler, non come un revival, siamo sicuri che la moto (se proposta anche in cilindrate più basse, come si vocifera) avrà un grande successo, anche perché la sella piuttosto bassa la rende una moto tutto fare ed adatta anche a varie stature.

Divertente lo stand dove un gruppo di stuntman insegna ad impennare con una Monster con la ruota posteriore imperniata ad una base fissa, una fila di gente è pronta per cimentarsi a tenere la moto verticale per più tempo possibile e altrettanta gente che curiosa e divertita guarda i vari tentativi.

Visitate tutte le aree a tema abbiamo decidiamo di dedicarci alla scaletta di eventi organizzati e ci dirigiamo nella bella ospitality del circuito dove numerose testate attendono la squadra corse motogp.

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Dopo la conferenza stampa dei piloti e Dall’Igna, in cui la squadra pare fiduciosa dopo i risultati del Sachsering e per le novità tecniche in arrivo sulle moto ci godiamo il lap of Honour in cui piloti Ducati di oggi e del passato sfilano nel tracciato regalando al pubblico impennate e burn out. Sono poi sostanzialmente uomini della storia Ducati ed è emozionante vedere in sella piloti leggendari e nuove stelle della SBK e Motogp insieme; ci sono Troy Bayliss, Carlos Checa , Andrea Iannone, Yonny Hernandez, Davide Giuliano, Chaz Davies, insieme a “King” Carl Fogarty e Pierfrancesco Chili, ma anche i forti collaudatori Michele Pirro e Davide Baiocco, e il due volte campione del mondo Manuel Poggiali.

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Questi centauri dal polso snodato si sfidano poi sulla “drag strip” di Misano per la gara di accelerazione su Ducati Diavel e dopo una avvincente sfida ad eliminazione il leggendario Troy Bayliss deve cedere il titolo vinto l’anno passato ad un Regis Laconi in forma smagliante e sempre simpaticissimo che conquista la vittoria assoluta di quest’anno.

Dopo la gara è stato possibile per il pubblico incontrare i propri beniamini per autografi e foto di gruppo.
Passate le emozioni della Drag race e i salutate le star delle due ruote 60 bagnini della Riviera Romagnola preparano, con impeccabile organizzazione la Rustida sul rettilineo del tracciato per offrire salsicce e piadine a tutto il pubblico presente.

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Il WDW resta a nostro parere un successo, la formula così pensata permette di visitare o sostare nelle aree “fisse” e poi godersi gli spettacoli in scaletta che si susseguono durante l’intensa tre giorni romagnola. C’è quindi sempre qualcosa da fare, intrattenimento e servizi di qualità, insomma quello che serve per far star bene i visitatori. Le 65.000 le presenze stimate nei tre giorni previsti per questa edizione, che hanno permesso di eguagliare il record del 2012, quando le giornate del WDW erano quattro, sono il chiaro segnale che il WDW cresce nella direzione giusta, che, insomma, la “marea rossa” avanza non solo sulle spiagge della Riviera Romagnola ma in tutto il mondo, anche molto lontano dalla terra dei mutùr.

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