BMW i3: il nostro test

BMW i3 prova – Ho provato la nuova auto elettrica di BMW, la BMW i3, alla premieré organizzata con Quattroruote al circuito di Vairano. Il test è stato breve ma utile per poter aver un primo assaggio della vettura.

Com’è?
La BMW i3 ha un design originale che piace subito o non piace; è studiata per essere pratica e comoda in città, suo habitat ideale, per quattro persone con dettagli e attenzioni studiate proprio per questo scopo: porte senza montante centrale, ampio angolo di sterzata, isofix sui sedili posteriori, tetto posteriore più “elevato” per agevolare la seduta alle persone alte, ampie vetrature e molto altro ancora.
Gli interni sono curati originali e più simili ad un salotto di design che a quelli di un auto. Attenta la scelta di materiali, spesso riciclati, che donano una sensazione complessiva di qualità.
Buono il bagagliaio; l’aver studiato l’auto da 0 per farla nascere come vettura elettrica ha permesso di razionalizzare al meglio non solo i pesi ma anche gli spazi.

Come va?
Dimenticate il concetto che auto elettrica da città uguale noia mortale e vettura lenta, la i3 “viaggia” parecchio, non tanto come velocità massima, limitata a 150 Km/h per aumentare la autonomia delle batterie, ma in termini di ripresa e accelerazione; un dato su tutti da 0 a 100 sotto gli 8 secondi. Le prestazioni sono possibili sia grazie all’ottimo motore elettrico da 170 cavalli, sia dalla struttura in carbonio e alluminio che permette di contenere il peso della vettura nonostante le batterie. All’aumentare delle velocità lo sterzo si irrigidisce per migliorare il feeling. Agile anche nelle curve strette. Fulminante alle partenze da fermo, grazie alla coppia disponibile al 100% da subito. Le ampie vetrature e la seduta alta offre una ottima visibilità dell’ambiente circostante, utilissima nel traffico cittadino. I sensori di parcheggio con telecamere agevolano e di molto le manovre. Infine un ampio raggio di sterzata permette alla i3 di girare quasi su se stessa.
Va veloce è stabile ed è agile per la città, ma la cosa che più mi ha impressionato è quello che in BMW chiamano One Pedal Feeling (tradotto alla buona significa la sensazione di avere un solo pedale) che in pratica è la possibilità di utilizzare solo l’acceleratore sia per aumentare la velocità (come è ovvio) sia per decelerare; il freno serve solo in circostanze di arresto o di riduzioni di velocità brusche. A dire di BMW nel 75% dei casi si può utilizzare un solo pedale.

Cosa non mi ha convinto?
E’ un auto elettrica pura con i pro e i contro del caso: silenziosa, emissioni 0, costo per 100 km stimato in circa 3,5 euro, ma anche tempi di ricarica lunghi: 6/8 ore per una ricarica completa (anche se la ricarica veloce all’80% avviene in soli 30 min), autonomia limitata (200 Km che diventano 340 con il range extender, un motore 650 a carburante che ricarica le batterie), prezzo alto 36.000€ di partenza. Oltre a questo alcune idee stilistiche, pratiche non mi hanno convinto: la maniglia per aprire le porte posteriori l’ho trovata scomoda, la leva che seleziona la marcia è pratica ma veramente brutta da guardare, i comandi del sedile manuali (capisco la necessità di non utilizzare batteria, ma li ho trovati una scelta “cheap” su un auto di questi costi) le batterie sono garantite per 8 anni e 100.000 Km con il punto di domanda di cosa succede dopo.


Paolo Morandi: Da sempre amante di motori e web. Le quattro ruote le preferisco classiche piccole, veloci e possibilmente inglesi.
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