Effetto suolo in F1: A Goodwood quelle mitiche F1

Lotus 79, Ferrari 312T5, Williams FW07 e FW08, Brabham BT49C e McLaren MP4 scendono in pista a Goodwood per celebrare l'effetto suolo

Al 74th Goodwood Members’ Meeting, che si terrà il 19 e 20 marzo, verrà celebrato l’effetto suolo.

L’effetto suolo rappresenta un salto quantico nel design delle Formula 1. I team di Formula 1 utilizzavano l’ala anteriore e posteriore per creare downforce per quasi un decennio, quando Peter Wright della Lotus spostò l’attenzione sotto il veicolo, con dei risultati incredibili in termini di velocità in curva.

Oltre 30 vetture di quella epoca gloriosa scenderanno in pista nel circuito di Goodwood, offrendo il privilegio ai visistatori di ammirare e sentire queste spendide monoposto.

Era un’epoca di maggiore libertà regolamentare. I progettisti di F1 cercavano costantemente un modo di superare gli avversari, sperimentando diverse configurazioni di motore e telaio, aerodinamiche stravaganti e persino le ruote extra…

Dopo aver ottimizzato la nuova tecnologia “effetto suolo” con la Tipo 78 nel 1977, Lotus ha dominato il campionato 1978 con la sensazionale Lotus 79 – una delle vetture di F1 più forti e belle di tutti i tempi.

Dove Lotus ha condotto, le altre squadre hanno seguito.Il risultato è stato vetture simbolo come la Williams FW07, la Brabham BT49 e la McLaren MP4.

La velocità in curva era talmente alta che i piloti erano fisicamente impegnati ad affrontare forze G inimmaginabili, con sospensioni dure come la roccia, una necessità per affrontare un carico aerodinamico così elevato.

Per bilanciare la pressione, i piloti erano seduti più avanti possibile nelle macchine – quasi tra le ruote anteriori in alcuni casi – dando loro un caratteristico aspetto curvo. Anche se efficace, questo ha reso le vetturea ancora più pericoloso e, alla fine, di fronte alle crescenti preoccupazioni circa la sicurezza, l’organo di governo rese fuorilegge effetto suolo, rendendo obbligatorio il fondo piatto delle vetture dall’inizio della stagione 1983.

Paolo Morandi: Da sempre amante di motori e web. Le quattro ruote le preferisco classiche piccole, veloci e possibilmente inglesi.
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