Italianissima 2016

Italianissima 2016: la bellezza sfila a Senigallia

in Epoca

Italianissima 2016

Italianissima 2016 – Nella splendida cornice della Rocca Roverasca, che con gentilezza ha sottolineato la bellezza di veicoli e modelle, “pezzi” importanti della nostra storia motoristica pre anni 80 hanno sfilato insieme ai loro orgogliosi proprietari. Non è stato un compito facile per la giuria selezionare le 15 automobili e le 5 moto scelte per sfilare e partecipare al concorso. Il numeroso pubblico, complice anche la bella serata estiva, ha seguito con entusiasmo il Concorso, che ha visto vincitrice una bellissima Alfa Romeo Giulietta 1300 Sprint Speciale.

Le auto in concorso

La prima vettura a sfilare nella bella serata estiva, è stata una Vignale 750, rossa del 1963, seguita da una Bianchina del 55 di un bel color azzurro con tetto apribile e da una Lancia Appia del 1957 esempio magistrale di quello che la casa di Vincenzo Lancia sapeva realizzare: auto innovative, eleganti e con tanto buon gusto.

La Fiat 850 del 1965, quarta nell’ordine, ha raccontato la sua storia, storia tra le più classiche: abbandonata in un fienile è stata salvata con amorevoli cure da un fresco appassionato di auto d’epoca che ama portarla a spasso per la riviera. La Alfa Romeo Duetto “Osso di seppia”, così definita per la forme disegnate da Pininfarina, ha ricordato a tutti il film “Il Laureato” e la spensieratezza degli anni 60.

A metà concorso è stato il turno della Lancia Fulvia del 1972, vettura dalle linee ancora oggi attualissime, ben conosciuta per le sue doti corsaiole. Appartenuta al grande Ugo Tognazzi e “diva” del cinema, anche se per pochi ciak, la Alfa Romeo Giulia 2600, una vettura di una eleganza rara.

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La Fiat 600 insieme alle Topolino e ad una splendida Giardiniera, rispettivamente del 61 del 50 e del 51, auto che hanno “motorizzato” gli Italiani, accessibili ad un vasto pubblico per il loro prezzo contenuto e per la loro solidità, hanno commosso il pubblico. L’Alfa Romeo Giulia del 1974, unico proprietario, nasconde sotto le sue linee tutto il cuore sportivo Alfa Romeo, ha ricordato le auto di genitori e nonni.

Il gran finale

Per il gran finale il Concorso d’Eleganza Italianissima ha sfoggiato i suoi “pezzi da 90”. Una Maserati Merak, in ottimo stato di conservazione del 1973, auto nata sotto il periodo Citroen della casa del Tridente, per rispondere ad auto storiche come la Lamborghini Urraco e la Ferrari Dino GT4. Le linee sono state studiate dalla Italdesign di Giorgetto Giugiaro. A spingerla un V6 tre litri da 190 cavalli. Rimase in produzione dal 1972 al 1984. Non troppo apprezzata all’epoca, ora sta aumentando velocemente di valore ed interesse tra i collezionisti.

Subito dopo la Merak è stato il turno della Fiat Dino, auto che nacque dall’esigenza della Casa di Maranello di costruire rapidamente un numero sufficiente di motori Dino (così chiamati perché derivati da un progetto del 1956 dello scomparso figlio di Enzo Ferrari, Alfredo, detto Dino) per ottenere l’omologazione in Formula 2 della Ferrari Dino 166 F2. La prima Dino Fiat presentata fu la Spider, nella primavera del 1966, nata da un disegno Pininfarina e montava un V6 da circa 2 litri che erogava una potenza di 160 cavalli. Il modello in concorso, dimostrava tutta l’eleganza e la particolarità del modello.

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Nera con interni di un colore strano, un acqua marina che difficilmente si riesce a trovare perfino oggi nelle più particolari personalizzazioni. Colore originale che contrasta e si sposa alla perfezione con il nero degli esterni. La Fiat 1400 cabriolet in concorso mostrava con eleganza i segni del tempo e la maestria del restauratore. La Fiat 1400, rimane in produzione dal 1950 al 1958 e fu la prima Fiat ad adottare la scocca portante. Montava un motore da 44 cavalli in grado di farle raggiungere i 120 Km/h. La versione cabriolet divenne celebre come taxi nella splendida Capri.

La Alfa Romeo Giulietta 1300 Sprint Speciale con motore da 100 cavalli in grado di raggiungere i 100 Km/h. Il motore era lo stesso della versione sportiva realizzata da Zagato. Oltre al motore un’attenta rivisitazione dell’aerodinamica e dei pesi erano i responsabili delle performance della vettura.

RUMI 200: vince la categoria 2 ruote

Vincitrice del Concorso 2016 per le due ruote una Rumi 200, restaurata in modo maniacale dall’appassionato e competente proprietario. La Rumi 200 GT, fu realizzata dalla casa Bergamasca a partire dal 1953 e rimase in produzione fino al 1956. Non ebbe grande successo, causa concorrenza di marchi più noti. Il motore 2 tempi erogava 10,6 cavalli. Il modello in competizione è uno dei pochi in circolazione e probabilmente l’unico nelle marche.

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VITTORIO ZITO: un pilota di altri tempi

Ospite d’onore il pilota Vittorio Zito, ex pilota pugliese oggi 85enne, vincitore della Milano-Taranto nella categoria 75 del 1956 con una media di 88,134 Km/h. Zito ha raccontato com’erano le corse ai suoi tempi e come i piloti erano diversi da oggi.

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